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51.Spirto vivace avea, corpo ben fatto,
e la fuga sí pronta e sí leggiera,
che spesso il Daino e ’l Cervo agile e ratto
fermò col dente e giunse a la carriera.
Avea testa di Serpe e piè di Gatto,
schiena di Lupo, e pelo di Pantera.
Saetta egli avea nome, ed era al corso
Saetta sí, ma piú Saetta al morso.

52.Era al collo il collar conforme a punto,
ricco monil, che l’amorosa Dea
d’un bel serico brun tutto trapunto
di propria man con sottil ago avea.
E v’avea, non pensando, in forte punto
istoria espressa dolorosa e rea.
Di Cefalo la caccia empia e funesta
(tragico augurio) è in quel lavor contesta.

53.Cosí guernito, con secura faccia
colá sen gío, dove Fortuna il trasse,
ne la famosa e memorabil caccia
il bell’Adone a compartir le lasse.
Giá ’l lungo odor de la ferina traccia
seguono i bracchi con le teste basse.
Giá vanno i veltri a coppia a coppia intorno,
ma non si sente ancor voce, né corno.

54.Adon de la foresta il sito prese,
e ’l tumulto in silenzio alquanto tenne,
poi d’ognintorno ben legate e tese
lunghe linee di corda a tirar venne.
Gran numero per tutto indi v’appese
di colorite e tremolanti penne,
perché desser talor mosse dal vento
a le bestie selvagge ombra e spavento.