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71.— Oblio risana ogni dolor profondo —
l’amorosa Indovina allor ripiglia —:
poi che tanto t’affligi, io ti rispondo
che devresti ascoltar chi ben consiglia.
Ponla in non cale, altre 11’ha forse il mondo
di non men belle guance e belle ciglia. —
Volea seguir, ma ne la bocca bella
occupata dal pianto è la favella.

72.— No no — replica Adon —, prima vedrassi
deporre Atlante il suo stellato peso,
neri avrá Febo i crini, e tardi i passi,
gelati i raggi ond’è il suo lume acceso,
andran le fiamme al chino, in alto i sassi,
ch’io sia d’altra beltá soggetto e preso.
La prima del mio cor dolce ferita
sará l’ultima ancor de la mia vita.

73.E se ben da la vota io lunge vivo
in stato tal, che piú sperar non spero,
mostrami il caro oggetto onde son privo
l’occhio de l’alma, il peregrin pensiero.
Spesso con questo a visitarla arrivo,
questo è de’ miei sospir fido corriero.
O vada o stiami, addormentato o desto,
mai né penso né sogno altro che questo.

74.Non mi duol del mio duol, poi ch’a la doglia
la cagion del dolor porge conforto,
e per desio di trionfale spoglia
è gloria in nobil guerra il restar morto.
Non m’essortar (ti prego) a cangiar voglia,
s’aggiunger non vuoi male al mal ch’io porto.
Per lei meglio morire amo in tormento,
che per altra giá mai viver contento. —