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155.— De la casa di Francia è la divisa,
e tal loco a ragion Vulcan le diede,
però ch’a punto a quella istessa guisa
fia di Febo — risponde — albergo e sede,
E sí come dal numero divisa
starsi sola in disparte ivi si vede,
cosí d’ogni valor ricca e possente
se n’andrá singoiar da l’altra gente.

156.Ragion è ben, che de l’Italia aggiunga
questa sola straniera onore ai fregi:
ch’altra giá mai, cui Virtú scaldi e punga,
non fia, ch’i Cigni suoi cotanto appregi.
Troppo fora a contar la serie lunga,
che n’uscirá, de’ gloriosi Regi:
e senz’annoverar sí folto stuolo
basta per tutti ad illustrarla un solo.

157.Come tutte nel cor raccolte sono
de l’altre membra le virtuti insieme,
cosí tutta il Signor, di cui ragiono,
raccorrá in sé de’ suoi l’unica speme.
Né men materia a qual piú chiaro suono
dará da celebrar sue glorie estreme,
che premio a’ bei sudor che i sacri monti
stillar vedran da le piú dotte fronti.

158.Con man tenera ancor, legata e stretta
terrá Fortuna mobile e vagante,
sí che resa a Virtú serva e soggetta
faralla a suo favor tornar costante.
E ’l Veglio alato, che con tanta fretta
fugge, e fuggendo rompe anco il diamante,
perché gli onori suoi non se ne porti,
con groppi stringerá tenaci e forti.