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63.Le sconsolate e vedove compagne
in atto di pietá stanno in su ’l lido
additando la V’ergine che piagne,
credula (ahi troppo) al predatore infido.
Par che di lor per poggi e per campagne
<< Europa ove ne vai?» risoni il grido.
Par che l’arena intorno, e l’aura, e l’onda*
«Europa ove ne vai?» mesta risponda.

64.Eccol vestito di canute piume
a bella Donna intorno altrove il miri,
qual di Caistro o di Meandro al fiume,
rotar volando in spaziosi giri,
e gorgogliar sovra ’l mortai costume
canori pianti e musici sospiri,
temer del proprio folgore il baleno,
e comporre il suo nido entro il bel seno.

65.Ecco d’Anfitrion prender la forma
e la casta moglier schernir si vede.
Ecco Satiro poi pasce la torma
con corna in testa e con caprigno piede.
Ecco due volte in Aquila trasforma
la spoglia, inteso a due leggiadre prede.
Ecco converso in foco arde e sfavilla.
Ecco in grandine d’òr si strugge e stilla.

66.Vedi lo schernitor de l’aureo strale,
lo Dio che de la luce è tesoriero,
a cui de l’arti mediche non vale
né de l’erbe salubri aver l’impero,
sí che profonda al cor piaga mortale
non porti alfín da lo sprezzato Arciero.
Ecco gl’incende il cor d’ardente face
la bella di Peneo figlia fugace.