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262 la novelletta


247.Poi di vari granelli accolti insieme
confuso un monte, a la fanciulla impera
che prenda a separar seme da seme,
e sia l’opra spedita innanzi sera.
Vassene a la gran cena, e fuor di speme
sola la lascia, e pensa in qual maniera
Psiche potrá nel tempo a lei concesso
agevolarsi il gran lavor commesso.

248.Psiche atterrita dal crudel comando,
stupisce, e tace, e d’ubbidir diffida,
ché 1’assegnato cumulo mirando,
non sa come lo scelga o lo divida.
Tenta indarno ogn’industria, e paventando
la rigorosa Dea, che non l’uccida,
di non poter distinguere si dole
quella incomposta inestricabil mole.

249.Quando in soccorso suo corse veloce
l’agricoltrice e provida Formica,
quella che suol quando piú l’aria coce
da’ campi aprici depredar la spica.
Questa biasmando de la Dea feroce
l’atto, e mossa a pietá di sua fatica,
da le vicine allor valli e campagne
tutto il popol chiamò de le compagne.

250.Concorre tosto in numerose schiere
con sollecita cura e diligente
rigando il verde pian di linee nere
il lungo stuol de la minuta gente;
e la mistura, ove l’uman savere
manca, e per cui la donna è si dolente,
con sommo studio e con mirabil arte
ordinata e partita, alfin si parte.