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106 il palagio d’amore


15.Ne’ quattro angoli suoi quasi a compasso
poste le torri son tutte egualmente.
Quella di mezo è del medesmo sasso,
ma de l’altre maggiore, e più eminente.
L’una a l’altra risponde e s’apre il passo
per più d’un ponte eccelso e risplendente,
e con arte assai bella e ben distinta
ciascuna de le quattro esce a la quinta.

16.Sì alto e sì sottile è ciascun arco
che sotto ciascun ponte si distende,
che ben si par che quel sublime incarco
per miracol divino in aria pende.
L’incurvatura, ond’ogni ponte ha varco,
di tante gemme varïata splende,
ch’ogni arco ai lumi ed ai color che veste
somiglia in terra un’Iride celeste.

17.Le quattro torri in su i canton costrutte
son fatte in quadro, e son d’egual misura,
tranne la principal fra l’altre tutte,
ch’è fabricata in sferica figura.
Son distanti del pari, e son condutte
le linee a fil con vaga architettura:
e salvo la maggior, che ’n grembo il tiene,
per ogni torre in un giardin si viene.

18.Non di porfidi ornaro o serpentini
quello strano edificio i dotti mastri,
ma fér di sassi orïentali e fini
comignoli e cornici, archi e pilastri.
Prezïosi crisoliti e rubini
segàr di marmi in vece e d’alabastri,
e tutte qui de l’Indiche spelonche
e de’ lidi Eritrei votàr le conche.