11.Veggendo come per sì strania via
da la terra odorifera Sabea
mirabilmente a l’isola natia
pietà d’amico Ciel scòrto l’avea,
e che del loco, ond’ebbe origin pria,
il leggittimo stato in lui cadea,
nel favor di Fortuna ancor confida,
che de’ suoi casi a’ bei progressi arrida.
12.A punto il Sol su la cornice allora
de la finestra d’òr levava il ciglio,
forse per risguardar s’avesse ancora
nulla esseguito Amor del suo consiglio,
quando di lei che ’l terzo giro onora,
dolente pur del fuggitivo figlio,
vie più da lui, che dal Pastor guidato,
giunse presso a l’ostello aventurato.
13.Ancor che chiusa sia, com’ognor suole,
l’entrata principal de la magione,
tanta è però di sì superba mole
la luce esterïor, ch’abbaglia Adone.
La reggia famosissima del Sole
de’ suoi chiari splendori al paragone
fora vile ed oscura: e ’l Giovinetto
d’infinito stupor ne colma il petto.
14.Sorge il Palagio, ov’ha la Dea soggiorno,
tutto d’un muro adamantino e forte.
I gran chiostri, i gran palchi invidia e scorno
fanno a le logge de l’Empirea Corte.
Ha quattro fronti e quattro fianchi intorno,
quattro torri custodi, e quattro porte;
e piantata ha nel mezo un’altra torre,
che vien di cinque il numero a comporre.