Pagina:Marinetti - Re Baldoria.djvu/156

144 re baldoria

nora a te, fra Gozzoviglia, che salvasti il tuo stomaco divorando una poppa di donna!... (Pausa) Io posseggo un anello che è una reliquia di quel santo priore e la cui pietra magica ha la proprietà meravigliosa d’impallidire quando viene avvicinata a unte, pietanza che contenga un veleno. (Silenzio sepolcrale nell’uditorio stupito) Guardate!... Io avvicino questo anello ai piatti fumanti del banchetto che i Guatteri ci hanno ammannito... Ebbene: guardate!... La pietra fiammeggia ancora!... Potete dunque mangiare senza timore, secondo i diritti e la capacità dei vostri stomachi disuguali

ANGUILLA

volgendosi verso la parte invisibile dell’immensa sala:

Stomachi angusti e fetidi, avete udito?... Fra Trippa riconosce i diritti assoluti dei nostri stomachi privilegiati!...

VERMICELLO.

È un’ingiustizia! Io rivendico le porzioni che voi ci rubate!... Uguaglianza! Uguaglianza fra tutti gl’intestini!

BALENA

battendo forte sulla tavola, col pugno:

Corpo di mille paiuoli mal forbiti! Al diavolo, al diavolo, la vostra uguaglianza!... Nessuno... capite?... nessuno... ebbe mai tanta forza quanta ne ho io! (Mazzapicchio, davanti a lui, sogghigna e brontola sordamente, strizzando l’occhio ad Anguilla) Nemmeno la Morte!.. L’anno scorso