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Non andare in collera, Kabango. Avevamo una questione antica da chiarire! La chiarirò un’altra volta.

Lanzirica

a Bagamoio.

Ippopotamo fangoso, speravi di capovolgermi come una piroga!

Cupo, mostrando il suo pugnale a Bagamoio.


Non dimenticare il succo dell’euforbia velenosa! È tutto per te.

Bagamoio

feroce.

Temo molto di più quell’astuccio d’argento che porti alla cintura come una pistola, e contiene un inchiostro falso come il tuo sangue!...

A Kabango.

Lanzirica mi odia perchè sono un ignorante. Pretende che ci si può fidare dei Giuma. Io sono convinto che tu non debba fidarti di loro. Nulla mi sfugge, Kabango! Credimi, essi congiurano contro di te! Ho visto poco fa i loro capi, appiattati lì, nella casa abbandonata. Di-


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7- MARINETTI. — Il tamburo di fuoco.