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volge, e rivolge senza differenza alcuna il cervello degli huomini, sieno regi, o servi, facendo lieti i miseri, i timidi audaci, et forti, et quello, che porge maggior meraviglia è, che fà poco temere la morte. L?altro, che in favore del Re ragionò, lodò sommamente la potestà regia; sì perché non ha superiore, come perché l'ubbedisca l'huomo, animal perfetto, et che si facci le nationi straniere soggette, eguali le cime de' monti al piano, tocca il corso de' fiumi, et finalmente stia nelle sue mani la vita, e la morte altrui. il terzo, che in favore della donna parlò disse. Senza dubbio la forza del vino è grande, maggior'è quella del Re, ma assai, et molto assai più quella della Donna, percioche ella allieva, et partorisce i Regi, che tanto possono, et partorì colui, che ritronò il vino. L'huomo à gli huomini serve contra sua voglia; ma con tutto il cuore alla donna serve, et ubbedisce, et à lei desidera di compiacere, et per lei raguna le ricchezze, et à lei fino il cuor dona, et per lei di se, non che de gli amici, et di tutto il resto del mondo mette in oblio, et da lei finalmente dipende, et sempre è apparecchiato à fare quanto ella vuole, et lascia il padre, la madre sua con quanto al mondo possiede, et soggiunse, che non solamente si ricordava haver letto, che molti Regi, et Heroi, havevano servito ò donzelle, et per loro amore essersi vestiti da donne, e lasciatisi comandare; ma che con gli occhi proprio haveva veduto la figliuola di Rabezaci dare con la palma della mano sopra la faccia di un grandissimo Re, e torli la corona di testa ,et à sè porla, et quel Re stare tutto ansio per placarla, et humile,e quieto per sodisfarla, conoscendola per sua Signora. come hebbe detto questo della