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de gli

questa legge, che ubbidiscano a’ cieli. Sono gli elementi corpi semplici: et al corpo semplice si conviene il moto semplice: et i moti semplici, come mostra Aristotele nel primo del cielo, si traggono dalle figure semplici; le quali sono due, la retta, e la circolare: e per consequenza due sono i moti, il retto, et il circolare. il circolare naturalmente si conviene a’ corpi celesti; i quali non sono ne gravi, ne lievi, e non sono ad alcuna generatione o passione sottoposti, e di sua natura si girano attorno senza alcuna fatica. il moto circolare adunque non si conviene a gli elementi; i quali hanno gravità, e leggierezza. è dunque necessario, che si convenga loro il moto retto: il quale è di due sorti, dal mezzo, et al mezzo. e però ciascheduno elemento naturalmente si muove o al mezzo; al quale quando egli è pervenuto, si ferma;


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