Pagina:Maffei - Verona illustrata IV, 1826.djvu/32

26 capo primo

duce ancora per publico servizio un Contestabile e due Militi, antichi nomi di quei che presedono a’ sergenti, ch’or diciamo sbirraglia. Due Nobili Veneti hanno custodia e cura della Cassa publica con nome di Camerlinghi: due altri risedono con nome di Castellani nel Vecchio e nel Castel S. Felice. La divozion naturale ed innata verso il nome Veneto, che ha sempre palesato questa città sopra tutte l’altre ne’ più scabrosi tempi, resta comprovata a bastanza dal grande e nobile stendardo, che di essa solamente fra tutte si vede ancora pendente nel mezo della Basilica di S. Marco a Venezia con queste parole: Verona fidelis anno MD XXI.


Consiglio.


Il corpo e il Comune della città, che secondo l’uso Romano si direbbe Republica Veronese, vien rappresentato dal Consiglio, che si raduna sempre con l’intervento e presidenza de’ Rettori. Questo fu già popolare, come in tutte l’altre città, e si ragunava sempre in numero di molte centinaia. Sotto il dominio Veneto si ridusse a numero limitato, e si compose di soli nobili. Sono in tutti 152, tra’ quali non possono aver luogo più di tre d’un casato, ma attualmente in offizio 122 solamente, dovendo ogn’anno restarne fuori trenta in circa, che si dicono essere in vacanza. Li 122 formano il Consiglio pieno, che si dice di tutto l’anno, e si convoca per creare i Consiglieri nuovi, e in occorrenza di gettar qualche imposizione, o d’altro grave