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notizie generali 25

Borgo. Antonio Donato, che fu Podestà nel 1480, era prima stato Ambasciadore in Francia ed a Roma, e si era segnalato nelle prime dignità militari come si ha nella Dedicatoria fattagli da Lodovico Cendrata della sua edizion di Gioseffo. Ambasciatore a Roma era parimente stato Francesco Diedo, il che s’impara dal proemio degli Statuti de’ mercanti. Giorgio Cornaro, cui nel 1532 Bernardino Piumazzi dedicò l’Opere d’Alberto Magno, da questo Reggimento passò a quel di Padova. Andrea Loredano venuto a questa Pretura nel 1557 era già stato Podestà di Brescia, e più volte Savio di Collegio ed Avvogadore: tanto si legge nell’Orazione recitata nel suo ingresso da Paolo Giuliari capo del Consiglio de’ Dodici. Pietro Cornaro ed Antonio Longo, Rettori di Verona nell’anno 1630, erano ambedue Senatori, come s’impara dalla Relazion del Contagio del Pona. Il Podestà solea fare ingresso portandosi accompagnato da Proveditori della città alla Chiesa di S. Zenone, indi al Duomo e di là in piazza al capitello, dove ricevea lo scettro, come parla il capitolo primo degli Statuti, cioè la bacchetta di comando, e quivi sedendo facea giurar publicamente a’ suoi dipendenti di far giustizia incorrotta e d’osservar lo Statuto. Conduce egli seco la sua Corte giudiziaria, che consiste in quattro assessori graduati del Dottorato, quali secondo l’uso antico, per maggior sicurezza da parzialità, debbon esser forastieri: uno si chiama Vicario, altro Giudice a i malefizj o sia al criminale, e due prendendo il nome dal Tribunale ove siedono, diconsi del Grifone e della Regina. Con-