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244 dell’istoria di verona

zione del nostro antico possesso (lib. 1, c. 25: nostram antiquam possessionem) non possa l’Abate porre o ricevere Podestà in luogo alcuno di sua ragione, che non sia Veronese. Lusia, villaggio a otto miglia da Rovigo, era del Veronese nel 1079, quando il Capitolo di Verona lo diede a livello al Marchese Azzo da Este (Ant. Est. c. 47). Non faccia difficoltà alcuna, per la regola altre volte da noi fermata, il non esser questi luoghi soggetti al Vescovo di Verona; perchè essendo il Polesine provincia per la maggior parte nuova, e formata dalle alluvioni dell’Adige e del Po, le più delle sue terre nacquero assai tempo dopo l’antico e primo stabilimento delle Diocesi. Termineremo con osservare, come il proemio premesso alla prima stampa de’ nostri Statuti, fra’ luoghi più insigni ch’erano allora o erano stati di giurisdizion Veronese, e compresi nel territorio nostro, oltre alle Valli Lagarina e di Temi, nomina Riva, e Peschiera e Lonato: Desenzano non era ancora sì grosso borgo, com’è poi divenuto, onde meritasse spezial menzione. Annovera parimente Ostia, Cologna, Legnago e la Badia: di tutti i quali sette luoghi ben con ragione dicesi quivi, esser mezze città. Ora una sì grande estension di paese manifesta l’antica grandezza e l’antica forza di Verona ancor più sicuramente, che la magnificenza degli edifizj. Tra i contrasegni della floridezza di Bisanzio mette Erodiano il distretto grande e felice (l. 3, c. 1: γῆν τε πολλήν. ec.). Libanio per esaltare Antiochia adduce il godersi da essa molto terreno (Opusc. 1: καὶ πόσεν νέμετα γήν). In Italia per