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libro sesto 241

razion di esso. Restò ceduta al Vescovo di Trento nella Pace del 1517, con quel distretto e giurisdizione che possedeva, la quale non si estendea punto su l’acqua, più decreti avendosi fin dal 1490, che vietavano al Proveditor di Riva il pretender su l’acqua ingerenza alcuna, come non potrebbero al presente pretenderla i Proveditori di Salò e di Peschiera, rimanendo il lago sotto il Reggimento di Verona. Quindi è che le barche armate del nostro Capitano continuaron sempre le guardie loro nelle parti superiori, benchè circondate dalle rive Trentine, esprimendo anche il nostro Statuto, stampato nel 1475 ch’ei debba invigilare per tutto il lago quanto gira, e fino alle rive benchè esterne, cioè d’altro Stato, escludendo solamente le rive istesse, cioè la terra (lib. 1, c. 97: per universum lacum usque in ripas forenses exclusive). Andrea Scotto nell’Itinerario prende la lunghezza del Veronese da Torbole al Polesine; dunque Veronese era tenuta allora comunemente l’acqua tutta. La Val di Leder fu altresì di nostra ragione, sapendosi che gli Scaligeri vi aprirono una strada nel sasso. La Val di Temi, divisa dal fiume Varone, essere stata un tempo del territorio Veronese, imparasi dal proemio del nostro vecchio Statuto; come esserne stato Torbole si riconosce da più memorie.

Lungo l’Adige, che si stendesse più oltre il nostro distretto, lo mostrano il Borghetto, Avi e Brentonico, che alla Diocesi Veronese son tuttavia sottoposti. Veggonsi in oltre due Epistole del sommo Pontefice Giovanni ottavo, in