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abbiamo da Vobisco, come furono spedite lettere a tutti i Socj, ed a tutte le Nazioni, perchè si facesse noto esser tornata la Repubblica al primo stato, e dal Senato devesse dipender il tutto.

Qualche altra osservazione confermerà, come l’idea Romana, per quanto spetta all’interessar tutti nell’Impero, non mancò mai, fino che l’Impero durò. Augusto il quale nella sua amministrazione dell’Impero aggiunse cose molto favorevoli alle Città lontane; poichè ostando la lontananza al trasferirsi a Roma per le solenni raduranze del Popolo, e riuscendo però in questa parte quasi inutile la loro Cittadinanza, egli istituì, che quando si era per creare a Roma i Supremi Magistrati, li Decurioni, cioè i Senatorị delle Città raccogliessero nel loro pien Congresso i voti, e quel giorno destinato li mandassero sigillati a Roma; con che senza far viaggio veniva ciascuno a dare il suo voto. Tanto si ha da Svetonio. Di Tiberio sappiamo, che introdusse in Senato il fiore delle Colonie, e de’ Municipii, cioè degli uomini buoni, e ricchi. Tanto si ha nell’Orazione sopramentovata, fatta dall’Imperator Claudio a’ Senatori. Ma l’idea Romana di non credere, che mai aver potesse vera premura per la difesa dell’Impero Roma-