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86 le cerimonie


che impaziente, com’ei mostra d’essere

e sí nimico a cerimonie, possa
accomodarsi con Aurelia, che
n’è maestra sí grande e che con tutta
la sua bellezza è pur tanto stucchevole.
Antea.   O qual difficoltá! E poi, quand’egli
saprá quanto sia ricca, vedrai bene
come sará di genio suo. Ti credi
forse, perché t’ha riso alquanto in volto,
che anteponesse te? Non ti svagar la
mente e non ci far su disegno in vano.
Per me l’avrei ben caro, ché sarebbe
altro partito veramente; ma
tu sai come si può giá dir fermato
il tuo contratto con Massimo, ed ora
ch’è giunto Orazio, egli fará il possibile
perché si dia effetto immediata‐
mente al di lui matrimonio con sua
nipote Aurelia, e vorrá nell’istesso
tempo celebrar teco il suo.
Camilla.   Egli esce
appunto e vien verso qua.
Antea.   Volea stupirmi
che non fosse avvisato d’esser noi
qui innanzi casa sua, e non si facesse
tosto veder.

SCENA V

Massimo e dette.

Massimo.   Servitor profondissimo

delle signorie lor.
Antea.   Gli fo pienissima
riverenza, signor Massimo.