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ATTO TERZO

SCENA I

Polifonte e Adrasto.

Polifonte.   Con sí gran fretta io ti richiesi, Adrasto

perché felici, alte novelle io sono
impaziente di versarti in seno.
Cresfonte è morto, ei fu colui che al ponte
trucidato restò. Dirmi or ben posso
re di Messenia, or posso dir che al fine
incomincio a regnar.
Adrasto.   Veduto ho sempre
creder l’uom di leggèr ciò che desia.
E chi recò si gran novella?
Polifonte.   Un servo
di Merope, che quanto a lui riesce
di penetrar mi svela, a ragguagliarmi
corso è pur or com’ella su tal morte
smania e il segreto, che per lunga etade
tacque sí cauta, or forsennata il grida
crucciandosi d’aver con tanti inganni
e con tanto sudor sol conseguito
di fabricarsi una maggior sventura.
Adrasto.   E tu a lei presti fede? E perché mai
chi mentito ha vent’anni or dirá il vero?