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SCENA IV

Morasto e detti.

Morasto.   A tempo

per certo giunsi; in gran periglio i’veggo
Licori ed opportuno
ben è l’avviso che al corsaro io reco.
E che fa a si grand’uopo
quel suo pastor ch’era pur ora seco?
Or ALTO. Or vien, ch’io voglio trarti
in parte ove insegnarti...
Morasto.   Signore, in sottil legno
un messagger d’Alconte
pur ora è giunto.
Or alto. In breve
tu vedrai...
Morasto.   Ricca e non usata preda
offre la sorte; ma il messaggio anela
che si tronchi ogn’indugio.
Or alto. Ov’è egli? Seco
fa ch’io parli; son pronto, eccomi teco.


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=100%|v=1|t=1|SCENA V}}

Licori, Elpina e Narete.

Elrina.   Pur ti lasciò colui

che piú del lupo e piú dell’orso io temo.
In quella fratta ascosa
rimirando mi stetti e ad ogni moto
mi palpitava il core.
Licori.   In cosi estremo,
padre, crudel periglio,