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100 le cerimonie


Orazio.   Caro il mio Brun, vorrei vi contentaste

di non farmi sí spesso da pedante.
Lasciate a me questi pensieri e fate
quant’io v’ordino.
Bruno.   In questo è facil cosa
servirla.
Orazio.   Tanto basta; andate tosto,
fra poco sará l’ora che m’ha detto
mio padre essere propria per andare
dalla sposa. Fra tanto farò un piccolo
giro, non vo’ arrischiar, tornando a casa,
di ritrovarvi ancor colui che recita
il complimento al muro.

SCENA V

Camilla e Trespolo.

Camilla.   Tu hai fatto

profitto sotto i tuoi padroni; è stata
elegante la tua ambasciata. Or giá
che ha voluto mia madre, rimanendosi,
che m’accompagni questi pochi passi,
dimmi un poco: si fanno apprestamenti
in casa per le nozze? Si prepara?
Trespolo.   Signora sí. cose grandi; si ha
da mangiare tre dí continui e la
mia padrona ch’è sempre sí flemmatica
ora par fatta impaziente; la va
brontolando cosí da sé per casa
le piú belle parole. I’ credo che
la voglia dir le gran cose allo sposo.
Camilla.   Ma lo sposo è venuto ancor da lei?
le ha parlato?
Trespolo.   Non le ha parlato ancóra,