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170 malmantile racquistato

23.
E Gambastorta, anch’ei balordo e stolto,
Mentr’apparir si crede un uom dabbene,
Alla favella, alla presenza e al volto
Per una fasservizi ognun la tiene.
Il foglio intanto il Duca avea lor tolto;
E veduto lo scritto e quel contiene1,
Resta certo di quanto era indovino,
Che i furbi vorrian farlo Calandrino2.
24.
E poichè gli hanno detto che la Geva
A lui gli manda con quel foglio apposta,
Ma prima che da loro ei lo riceva,
Hann’ordine d’averne la risposta3;
E soggiunto, che mentr’ella scriveva,
Gettava gocciolon di questa posta4
Per il trambusto grande ch’ella ha avuto,
Come potrà sentir dal contenuto;
25.
Egli è, dic’egli, un gran parabolano,
Chi dice ch’ella ha scritto la presente;
Quand’ella non pigliò mai penna in mano,
E so di certo ch’ella n’è innocente.
Che poi tu sia la Fiore5, che in Ugnano
A me fu molto nota e confidente,
E tu sia uom, a dirla in coscïenza,
A me non pare, e nego conseguenza.

  1. St. 23. E quel che contiene. (Nota transclusa da pagina 231)
  2. Calandrino ci è dipinto dal Boccaccio pel più credulo uomo di questo mondo. (Nota transclusa da pagina 231)
  3. St. 24. Hanno ordine di ricever la risposta prima di consegnar la proposta. È detto per mostrare la castronaggine di costoro. (Nota transclusa da pagina 231)
  4. Di questa posta. Di questa fatta. Accompagna la parola col gesto. (Nota transclusa da pagina 231)
  5. E tu sia. ecc. Che tu sia la Fiore e che in pari tempo tu sia uomo. (Nota transclusa da pagina 231)