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architetto ed agronomo 17
l’aria mefitica a vuotare le vecchie escavazioni. Le filtrazioni poi che potessero avvenire per intemperie durante l’asciugamento si potranno vincere facilmente facendo in tali circostanze operar le macchine anche di notte. Come ebbi già ad esprimere, la saldezza delle nostre gallerie è assai precaria. Le pareti sotto l’inflenza del giro dell’aria esterna che si promuove sotterraneamente nella fredda stagione si sfaldano a strati e cadono. La sezione quindi va continuamente allargandosi, sicchè si rende sempre meno solido anche il tetto. Si provvide finora alla sicurezza del passo, ed alla conservazione delle vie principali sotterranee mediante puntellazioni della forma espressa nella fig. 17, le quali si andavano moltiplicando, rafforzando e cambiando man mano che se ne manifestava il bisogno. Ma bene spesso non bastavano all’uopo. La pressione laterale di mano in mano che le sfaldature andavano penetrando nel masso si faceva così poderosa da non potervi supplire coi puntelli, e bisognava abbandonare nel terzo anno al più le vecchie vie per procurarsene delle nuove, al quale uopo si predispone il piano dei lavori in modo da lasciarne la possibilità d’esecuzione col loro progresso. Il caso, o meglio il bisogno di ammucchiare sotterraneamente del combustibile per iscorta, ne suggerì un sistema che credo prezzo dell’opera di far conoscere, sia per la sua efficacia, sia pel poco suo costo. Desso è il seguente. Si puntellano nel primo anno le nuove gallerie nel consueto modo, e si disarmano sui finir della campagna in modo da lasciare che durante l’interruzione estiva le pareti si sfoglino e cadano allargandosi il vano delle gallerie. Al ricominciar della nuova campagna dopo la prima metà di settembre, si raccolgono e si utilizzano le spoglie formando contro le pareti una specie di muratura a secco (fig. 18) con pezzi di lignite grossamente squadrati, la quale viene per di dietro riempita di terra e frantumi, come indica la figura. Tolto a questo modo il masso naturale dal contatto immediato dell’aria, si conserva mirabilmente per molti anni senza sfaldature, e così nel mentre stesso che si provvede alla solidità ed alla sicurezza delle gallerie, si formano
magazzini di deposito di lignite già tagliato che si riprende di mano in mano che nel lavorare in ritirata vengono le gallerie stesse abbandonate. Or volge il quarto anno che si adottò questo sistema, e la prova ne riescì finora felicissima, e con grande risparmio di spesa per la molto minore quantità di legname di puntellazione necessaria.

Assai incerta è la spesa pel consumo dell’olio, pel quale si preferisce quello di ravizzone d’Ungheria purificato, e ciò dipende massimamente dalla distanza dei siti di lavoro dallo sbocco e dalla qualità dell’aria nelle cave; poichè quanto essa è più pura si abbrucia minor quantità d’olio con maggiore effetto, tenendosi il lucignolo più sottile e viceversa. Ad ogni modo si può tener per medio il consumo dai trenta ai quaranta quintali per anno, o meglio per campagna. Ogni tagliatore ha una lucerna propria. Altre minori si appendono fisse nelle gallerie maestre ai risvolti per far lume ai carrettini. Esse, come indica la fig. 19, sono costrutte in ferro con bocchello di rame, come meno facile a consumarsi, e sono chiuse con una molla che costringe il lucignolo in modo da non disperdere facilmente il liquido benchè si volessero capovolgere. Non occorre munirle del congegno di Davy perchè nelle nostre cave non si sviluppa alcun’aria infiammabile; se non tal fiata ed in pochissima quantità. Sono come bollicelle che sprigionansi fischiando dalle pareti dove trovansi racchiuse in qualche piccola cavernosità del masso. I iavoranti se ne accorgono e le veggono ondeggiar nell’aria come piccoli globi di nebbia, e si piaciono ad accenderle seguitandole colla fiamma per avere il divertimento della lieve detonazione che ne nasce con un leggero lampo.

La temperatura nelle gallerie mantiensi pressochè costante in tutte le stagioni dell’anno fra i 10 ed i 16 gradi di Réaumur; cosicchè d’inverno alcuni lavoranti vi riposerebbero volentieri la notte se per titoli di salute e di sicurezza loro non se lo impedisse. Dessa però varia assai dall’una all’altra parte dei lavori. Quando due pozzi sono posti fra loro in comunicazione per via sotterranea, si stabilisce una corrente d’aria dall’uno all’altro tanto
Vol. II Luglio 1854. 3