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390 lettura terza

Bonifazio venissi in Firenze uno della Casa di Francia, il qual togliessi il governo delle mani del popolo, e particularmente dei Cerchi. La qual cosa risaputasi gli concitò tanto odio, ch’ei fu cacciato con gran parte de' suoi amici di Firenze. Laonde andatosene a Roma, egli operò con Sua Santità tanto, ch'ella chiamò in Italia Carlo fratello di Filippo Re di Francia, il quale si trasferì di poi a ricuperar la Cicilia che si era poco inanzi ribellata da Francia, sotto ombra di rappacificare la città di Firenze. Il quale Carlo, giunto in Firenze, fu ricevuto onoratissimamente, e datogli il dominio e la balìa di poter far tutto quello che gli paressi intorno al governo della città, avendo egli però in prima giurato di conservarla libera e in buono e pacifico stato. Ma ei non passaron dopo questo molti giorni, che corrotto da un M. Muciatto Franzesi fiorentino, cavaliere e mercante ricchissimo, egli fece il contrario; con ciò sia che egli porgessi aiuto e favore con le sue genti a M. Corso e agli amici suoi, a tumultuare e levare a romore la città. La qual cosa veggendo M. Veri, e non gli parendo che il popolo gli prestassi quel favore ch’ei si era promesso, si tirò da banda; per il che M. Corso se ne andò senza contrasto alcuno a le prigioni, e ruppele. Laonde seguitato da quegli che ne erano per sua opera usciti, insieme con la plebe che corre sempre dietro a chi le par che vinca, se ne andò verso il palazzo de' Priori; ove trovato ch’ei se n’erano usciti e andatisene per paura a le loro case, si volse a le case dei Cerchi; e durò per sei giorni continovi a saccheggiarle, e a fare ogni danno e a loro e a quegli di parte Bianca. La qual cosa mostrando Carlo, per suo scarico, che gli fusse dispiaciuta (poiché gli parve pure ch'egli avessino fatto assai), fu sedata e posata da lui, e di più riformato il governo a modo suo. E perchè egli si volse partire di Firenze, ei lasciò in suo luogo il Cardinal d’Acquasparta, il quale vi era venuto prima, mandato da ’I Papa, per rappacificarla. Ma questa pace, fatta nel modo che si è detto da Carlo, durò poco. Imperocché parendo a’ Neri che il detto Cardinale favorissi troppo nel distribuire gli offizii e nel governo la parte Bianca, feciono in modo ch'egli se ne andò; e partendosi di Firenze adirato, lasciò