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78 | lettera settima |
voti, che l’aura seco si porta. Siamo ben lontani ancora nelle nostre istituzioni sociali da quel perfezionamento, a cui da tanto tempo tendono ì buoni spiriti. Quante sventure ci restano ancora da superare prima di giungere al regno della ragione, e prima che la felicità o almeno il benessere discenda fra i mortali travagliati dall'ignoranza e dall'errore! Ma abbandoniamo così tristo argomento, troppo fecondo se volessi seguire le mie idee.
Questa lettera non mi precederà che di alcune ore. Spero fra due giorni di essere in codesta terra ospitale ed amica. Ho bisogno di respirare un’aria diversa da questa, e voi ben ne sapete la causa. La mia anima anela alla calma dopo le violenti scosse de' piaceri brevi, e de' lunghi affanni sofferti. Dove potrei trovarla questa calma se non vicino a voi, mia affettuosa amica, che foste sempre la fedele depositaria de’secreti del mio cuore? fortunato, se dopo aver percorsa una procellosa carriera, e se dopo aver libati i fiori del piacere nelle regioni della galanteria, del capriccio e delle grandi passioni