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lettera settima 71

tinta troppo seria e melanconica. Scherziamo un poco, mia gentile amica, ed offriamo un sacrifizio a quella fra le Grazie che è più propizia al riso ed alla gioja innocente.

Sapete voi, che da molte settimane si rappresenta in questo teatro un ballo serio, il di cui soggetto è appunto l'Alceste? È tanta la sua originalità, che i forastieri accorrer dovrebbero in folla per assistere a simile spettacolo. Voi non dovete esser l'ultima: porgetemi la mano, e lasciate che vi accompagni nella vostra loggia. Ecco si alza il sipario, e si vede un mare agghiacciato, un castello gotico, un picchetto di soldati, ed Alceste ed Adméto che dormono, seduti veramente un po' incomodi, nella lor tenda. Ma non dormono essi soli, dormono tutti, e perfino la sentinella che sta loro vicina. Per buona fortuna invece di essere sorpresi dal nemico, è appunto la Fortuna che giunge improvvisamente con un corno di fiori. Questa giovinetta bellina (e già voi sapete che la Fortuna è bella) si fa vedere dai due sposi, che si alzano, e sempre ad occhi chiusi (esperimento veramente pericoloso)