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«Bechi Ubaldo da Firenze, Aspirante Ufficiale di Complemento 38.° Reggimento Fanteria.
Guidava con mirabile slancio il proprio plotone all’assalto di una trincea nemica, occupandola. Ferito, non abbandonava il proprio reparto, e mentre per la seconda volta si slanciava alla testa dei propri uomini, cadeva gloriosamente colpito a morte». Zagora, 22 Ottobre ’15.
Caduto dopo neanche un mese di fronte in un assalto sul Carso, appena balzato, primo, dalla trincea.
Scrive il padre: «Io non ho nessuna lettera patriottica scritta dal mio povero morto; fu poco il tempo che visse al fronte e nelle brevi missive non mandava che le sue notizie. Son dispiacente di non poter collaborare a quest’opera».
Un bel tipo di ardito, anelante al massimo rischio. Soldato del Genio Automobilisti, frequenta il corso di aviazione a Torino. Ottenuto il primo brevetto passa alla Malpensa (Novara) per il