Pagina:Lettere - Santa Caterina, 1922.djvu/155

144 lettere di santa caterina

li1 delle mani delle dimonia. Se io potessi venirvi aiutare, verrei volentieri; ma non pare che sia stata volontà di Dio. Per ora ci è poco tempo: nondimeno faremo quello che Dio ci farà fare. E sappiate, fratello, che io non ho fatto visibilmente, ma io ho fatto e farò invisibilissime.

Domandastemi, che io vi ricevessi per figliuolo: onde io, poniamochè indegna misera e miserabile sia, v’ho già ricevuto e ricevo con affettuoso amore; e sempre mi obbligo, e obbligherò dinanzi di Dio, d’entrare ricolta2 per voi d’ogni vostra iniquità commessa o che commetteste. Ma prego vi che adempiate il mio desiderio; cioè che vi conformiate con Cristo crocifisso, levandovi pienamente della conversazione del secolo, siccome detto è di sopra; perocché in altro modo non potremmo avere la conformità di Cristo. Vestitevi, vestitevi di Cristo crocifisso; però che egli è quello vestimento nuziale che vi darà qui la Grazia, e poi vi porrà alla mensa della vita durabile3 a mangiare con i veri Gustatori. Non dico più. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Benedicete e confortate frate Bartolommeo, e frate Simone4 in Cristo Gesù.

  1. I prossimi.
  2. Pagatrice.
  3. Dante:

    «O sodalizio eletto alla gran cena
    Del benedetto agnello, il qual vi ciba
    Tanto che vostra voglia è sempre piena;
    Se, per grazia di Dio, questi preliba
    Di quel che cade dalla vostra mensa».

  4. Da Cortona.