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lettere di santa caterina | 143 |
puro di Dio ve ne taglierà.1 Dicovi, fìgliulo carissimo, che questo coltello e dispiacimento non potreste avere senza la continua memoria di Dio, singolarmente dell’abbondanzia del sangue del Figliuolo di Dio, che ve ne ha fatto bagno, svenando e aprendo se medesimo con tanto fuoco e ardentissimo amore in sul legno della santa Croce. Or qui acquisterete questo coltello dell’odio; però che per l'odio e dispiacimento del peccato è morto. L’amore il tiene legato: perocché, come dicono e’ Santi, né chiovi né croce era sufficiente a tenerlo, se non fusse il legame della divina Carità.
Or qui voglio che ragguardi e si riposi sempre r occhio dell’intendimento vostro. Ine troverete e innamorerete delle virtù vere; e troverete una perseveianzia, che né dimonia né creatura vi potrà separare da esse virtù, con volontà di soggiogarvi e sottomettervi2 ad ogni creatura per Dio, con vera e perfetta umiltà. Verravvi in tedio e in abominazione il mondo, e ogni sua operazione, nella memoria di questo sangue; e diventerete gustatore e mangiatore dell’anime: il quale è cibo de’ servi di Dio. E di questo vi prego e consiglio, che sempre vi dilettiate di mangiare. E perché vi paia d’essere difettuoso, non lassate perciò; perocché Dio ragguarda più alla buona volontà, che a’ difetti nostri.
Anco vi dico, che nella carità del prossimo fatta per Dio è quello fuoco che purifica l’anima. E acciò che sia ben purificata, aiutate frate Bartolommeo
3 quanto potete, mentre che vi sta, a trar-