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manni, gli Svedi, i Goti, i Visigoti, i Vandali, ecc. Il re di Danimarca (che è parte della Scandinavia) si chiama ancora adesso re dei Vandali e dei Goti. Torniamo alla Laponia. La vegetazione locale è quanto si può dir misera. Le alpi scandinave, la cui catena scorre tutta la penisola come l’Apennino in Italia, si diramano in ogni direzione in maggiore o minore altezza, e sono per lo più ammassi di pietra nuda affatto o vestita solo di neve. Vi sono elevazioni minori ove si trovano macchie di terra accumulata, le quali sono per lo più vestite di mosse e spesso folte di pini e pioppi, il solo albero che trovisi in coteste regioni.

In alcune valli, specialmente nei golfi, si trovano anche macchie di prato, ma l’erba vi cresce fievolissima. Vicino ai luoghi abitati però, essendovi del concime, si tenta sempre in generale coltivar le patate, ed in alcuni luoghi il ribes, soli raccolti che maturano quasi ogni anno. Di che vive adunque la gente in generale? Di pesce e di renne. La pesca è sì abbondante che, oltre al nutrir i nativi, fornisce ancora il merluzzo a tutta Europa. La carne di renne non è cattiva, anzi è buona quando non si ha altro a mangiare. Il lapone, o è possessore di renni, e ne mangia la carne, ne beve il sangue ed il latte, e della pelle se ne fa vesti, o la vende per comperarsi altri oggetti; o è possessore d’una barca e di reti che gli danno pure da mangiare e da vendere.

In generale sono cristiani, ma cristiani al loro modo. S’immagini: un lapone andava spesso a Trompsö (città all’ovest della Laponia e punto di commercio) a vendere le pelli di renne, e ne riportava il danaro senza comperare mai nulla per la sua famiglia; anzi sotterrava tale danaro in luoghi ove nessuno potesse trovarlo. La moglie ed i figli ne pativano. Un giorno proruppero in rimostranze, e gli fecero formale richiesta di danaro. Egli rispose così: se do a voi altri il danaro che ora posso procacciarmi, di che cosa vivrò poi io quando sarò nell’altro mondo? In generale sono luterani, ma di nome, non di fatto. Per essi Lutero è un santo quasi simile a Gesù Cristo stesso. Siccome io vi giunsi e vi dimorai solo in estate, così non ci vidi ombra di notte, essendochè in estate a tale latitudine il sole non tramonta. Non è però mai calato abbastanza per far regolarmente maturar almeno le patate. D’estate propriamente detta, quando il termometro all’aria aperta indichi più di cinque gradi di calore, non c’è che una ventina di giorni in luglio; ma allora vi è una tale quantità di zanzare arrabbiate, che è una vera molestia. Piantano la loro proboscide ovunque possono, e ne fanno risultare un’enfiatura penosa della grossezza d’un orologio da tasca. È singolare, che tormentano pochissimo i nativi; ma guai allo straniero che vi capita. Io aveva la faccia, la testa, il collo e le mani tutte enfiate e prurienti. La lingua laponica è semplice nella sua tessitura, ma molto difficile agli europei. La lingua scandinava però (danico-normanna-svedese) è comunemente parlata ed intesa.

Affine di rendermi utile alla missione al più presto possibile, mi misi a studiare con ardore la lingua scandinava. Molto mi giovò il conoscere piut-