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iv. pompeo in egitto | 61 |
170che sia virtude Tolomeo; di Roma
egli il fato compiange, ei di Pompeo
sostegno farsi e difensor desia.
Tu vanne, Achilia, armati ovunque ed armi
disponi, aduna. Ad ogni cenno ornai
175sien del duce roman pronti i guerrieri,
al suo coraggio, al suo valor commessa
sia d'Alessandria la salvezza; a lui
delle adunate, generose schiere
il comando si affidi; ei vegga a prova
180quanto possa l’Egitto, e quale alberghi
fede e pietà tra queste avite mura.
Abbia con Roma ornai comun la sorte
grata Alessandria, o con lei vinca, o cada
vinta con essa dai ribelli acciari.
Partono Tolomeo ed Achilia.
SCENA QUARTA
Teofane, Teodoto e Pompeo.
Pompeo.
185Teofane, che rechi? eh, quale in volto
mostri terror?
Teofane.
D'infausti annunzi io vengo
ingrato apportator. Tra mille schiere
ver'noi Cesare avanza: io vidi, io stesso
190errar da lungi le nemiche insegne,
splender gli scudi, e sfolgorar gli acciari.
Pe' vasti spazi già spargersi intorno
veggonsi igniti lampi, un'alta messe
d'aste affollate, un ondeggiar confuso
195d'altèri elmi criniti: i sommi rami