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I. PUERILI 51 Se un vate, mentre al ciel tien fisso il guardo, cade in un fosso, e vuol soccorso e aiuto, lasciate pur che in modo alto e gagliardo urli da cane, e che d’aver perduto la libertà si dolga, e qual leopardo frema, s’arrabbi: eh! come hai tu saputo che in precipizio ei non buttossi a posta, andando a morte incontro per la posta? 52 E poi, ma dimmi un po’, chi t’assicura che ciò non sia de’ suoi peccati in pena, quand’ei violò le leggi di natura e il patrio corpo? Oh pazzo da catena! Ma pongo fine a questa seccatura per non sembrar mignatta, che, non piena di nero sangue le sue fauci ghiotte, altrui non lascia in pace, e buona notte.