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I. PUERILI 43 Dunque meriterà compassione chi casca in fosso quando n’è avvertito? No, ma qualche licenza in lunga azione può prendersi, ed Omero anche ha dormito. Fra la cetra e il pennel comparazione può farsi: un piace agli occhi, una all’udito. Tu, o maggior de’ Pisoni, a questo attendi, e quindi l’arte del sapere apprendi. 44 Si tollera il mediocre in qualche cosa ; non nella poesia: cosi nel mèle non piace ad una bocca schizzignosa una mandorla amara come il fiele. Quanto meglio saria scrivere in prosa per chi ne’ versi è proprio un uom crudele, come il pallon lasciar suole e le palle e il disco abbandonar chi non ha spalle. 45 Ma perché mai di libertà chi gode, voi dite, non può far quel che gli pare? Tu, se Minerva e il biondo dio non t’ode né ti presta soccorso, hai tempo a fare; ma, se mai per averne onore e lode talor voleste voi scarabocchiare quattro versi, o Pisoni, al genitóre mostrateli o ad un savio e buon censore. 46 Per molto tempo poi stieno rinchiusi ; ché se un nome una volta scappò fuora, più scassarsi non può. Gli umani abusi Orfeo corresse, e l’aspre belve ancora ammansò col suo canto : insiem confusi fùr savi e vati un giorno, e in trono allora Ragion si assise e ognun resse a bacchetta, e a Pindo tutti corsero a staffetta.