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corruzione a cagionarle, anzi elle si trovano immancabilmente in qualunque più primitiva e più bambina società. Non si manchi di vedere intorno a questo proposito, e intorno ad altri orribilissimi costumi, proprii solo dell’uomo verso i suoi simili e dell’uomo anche mezzo naturale e quasi primitivo, la Parte primiera de la Chronica del Perù di Pedro de Cieça de Leon (soldato spagnuolo che fu alla conquista e scoprimenti di quei paesi, ove visse più di diciassett’anni)». E ivi in nota: «Terminò questa prima parte nel Perù l’anno 1550, in età d’anni trentadue, de’ quali n’avea passati diciassette nell’Indie meridionali, come dice nell’ultime linee del tomo». E ripigliava: «e vide esso medesimo, ed ebbe parte o udì da testimoni di vista e dagl’indiani stessi ec., le cose, i costumi, gli avvenimenti, i luoghi ec. ch’esso racconta; e protesta sí nella prefazione sí in altri molti luoghi, e dimostra col suo scrivere semplicissimo e inornato, anzi incólto e senza niuna arte, di narrare la purissima verità: mostra ancora molto buon giudizio, eccetto solamente in ordine a superstizioni, dove manifesta quella credulità che in tali materie è propria della sua nazione e fu propria del suo secolo e de’ passati».