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DIALOGO DI TRISTANO E DI UN AMICO. Pag. 286. 17 - Or. il Dial. di Tim. e Eleandro. Pag. 287. 11 - Cfr. i Pensieri, n. LIV. Pag. 287, 16 - Cfr. Zibald. VII, 462. Pag. 288,19 - Per Salomone v. l'Ecclesiali» XII, 8. Per Omtf» cfr. n. a pag. 268, >3. Pag. 288, 25 - Il v. di Menandro 3v o? Osot' ?iXo~<rtv 4no9vr(<rxti vio«, che il L. appose come epigrafe ad Amore e morte, traducendolo : « Muor giovane colui che al cielo è caro ». Cfr. sopra nota a p*g- 179, 16*17. Pag. 292, 5 - 11 5 die. (1831 ?) alla Fanny Targioni-Tozzetti, il L scriveva (Epist. Il, 442-3) : « Sapete che io abbomino la politica, perché credo anzi vedo che gli individui sono infelici sotto ogni (orma di governo, colpa della natura che ha fatto gli uomini all’ infelicità ; e rido d-lla felicità del'e masse, perché il mio piccolo cervello non concepisce una massa felice composta d’individui non felici ». Pag. 292, 15 - Cfr. Pensieri n. LIX c lo Schtrto che fa il n. XXXVI dei Canti. Pag. 293, 19 - Cfr. la Palinodìa. Pag. 293,22 - Sessantasei anni difatti mancavano alla fine del mcoU nel 1834, quando questo dialogo fu pubblicato. Pag. 295, IO - Cfr. Amore e morte, 96 ss. (Proemio, pag. XL1X • • ) Pag. 296, 12 - Accenno alle Ricordanze, 95-103. NOTE. Pag. 297, 6 - Post. marg. autogr. « NATALIS COMES. Mytholog. pag. 173, I. IV, c. 5 » [che è il cap. dove sono raccolti dal Conti i ricordi degli scrittori greci e latini riguardanti Atlante]. Pag. 302, 4 - Postilla marginale nell’ autografo si legge : « VlTRUV, IX, 3* FABRIC. B. G. 2, pag. 554 » ; con allusione a questo luogo del Fabricio : « Intientum, q io in corona colica Hieronis regis Archimedes deprehendit firtum admissum ab ai tifi ce, qui argentum in auri oicem admiscuerat, describitur a Vilruoio IX, 3.... ». Pag. 301,3 - In certe note sulla crudeltà, di cui è capace il cuore umano, scritte tra il 25 e il 30 ottobre 1823 (Zibald. VI, 183-4) il L. aveva preso questo appunto : « Questo spirito di vendetta ecc., le crudeltà sopradette ecc. sono cos naturali all uomo posto in società stretta, la quale sviluppi il suo odio innato verso i simili ecc., che non v è bisogno di mo