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Pag. 40, 1.2 - Il CASTIGLIONE (1478-1529) nel III libro del Cortigiano descrive il tipo della « perfetta donna di palazzo ». Pag. 40, 7 - Secondo la favola raccontata da OVIDIO, M*t., X, 243, Pigmalione scolpi una cosi bella statua femminile da innamorarsene; e Venere, mossa a pietà del suo amore, gliela trasformò in donna viva, che divenne sua moglie. Pag. 40, 12 - Per intendere perché questa dovrebbe essere la fenice del Metastasio si ricordino i costui versi : « È la fede degli amanti, | Come I araba Fenice : | Che ci sia ciascun lo dice, | Dove sia nessun lo sa. | Se tu sai dov ha ricetto, | Dove muore e torna in vita, Me I’ addita, — e ti prometto, | Di serbar la fedeltà » (Demetrio, li, 3). Pag. 40, 13 - Di specie europea (laddove la Fenice è di solito rappresentata sui rami di una palma) « per indicare che in Europa le donne fedeli sono più che altrove rare » (Fornaciari). Pag. 40, 18 - Diogene, filosofo cinico (IV sec. a. C.). degno per il suo abituale sarcasmo d'essere ascritto a questa immaginaria accademia dei sillo- grafi, portava si una sacchetta o bisaccia sulle spalle, ma non certo con denaro dentro, studioso come egli era di vivere nella pili squallida povertà. Ludo Apuleio (li sec. d. C.), è 1* autore delle Metamorfosi (o Asino d’oro) in 11 libri, trad. liberamente nel 500 da Agnolo Firenzuola. 11 Machiavelli lasciò incompiuto il suo Asino d’oro, poemetto satirico contro i fiorentini del suo tempo. DIALOGO DI UN FOLLETTO E DI UNO GNOMO. Pag. 41, 2 - Folletti, secondo la leggenda popolare, sono gli spiriti vaganti per l’aria, amanti di prendersi spesso giuoco degli uomini; e gnomi, certi spiritelli sotterranei, che, secondo i cabalisti, custodirebbero i metalli preziosi sepolti sotterra. Pag. 41,3 - Sabazio è il Dioniso o Bacco dei Traci, dio dell'eterna vicenda della vita e della morte nella natura: dai cabalisti considerato come il più antico degli gnomi. Pag. 41,7 - Perchè gli uomini non vanno più a cercare oro ed argento nelle viscere della Terra. Pag. 41, Il - Polizzine per moneta, carta moneta. Pag. 41, 13 14 - Le leggi di Licurgo abolirono le monete di oro e di argento non consentendo altra moneta se non di ferro. Pag. 41, 15 - Ultimo verso della parodia della truculenta tragedia di Domenico Lazzarini, L’ Ulisse, che il patrizio veneto ZACCARIA VALA- RESSO pubblicò nel 1724 col titolo: Rutzvascad il giovine, arcisopratragi- chissima Tragedia elaborata dal buon gusto dei grecheggianti compositoria;