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e— 320 — sentandosi esso alla mente dell’ Autore come un dono divino, ossia come un sentimento che l'uomo non potrebbe mai acquistare per mezzo della cono- scenza della verità, deve apparire come affatto sconosciuto agli uomini finché questi si restringano alla semplice cognizione del vero. Pag. 20, 17 - La cognizione del vero è un presupposto di questo amore, non perché essa lo produca, ma perché ne è la condizione : giacché il cuore si può aprire a tale sentimento soave quando con la scienza abbia conosciuto tutta la miseria umana e abbandonata la vana speranza di quel piacere, che chiude ciascun uomo nel suo egoismo. Pag. 21,3 - Alla sua donna, 23-33: « Fra cotanto dolore | Quanto all' umana età propose il fato, | Se vera e quale il mio pensier ti pinge, | Alcun t* amasse in terra, a lui pur fora | Questo viver beato.... | E teco la mortai vita saria | Simile a quella che nel cielo india ». Cfr. Pensiero dominante, 100-108. Pag. 22,9-12 - È Io stesso concetto di DANTE, Inf. XIV, 63: « E in ciò che non a* ammorza la tua superbia, sei tu più punito » : la pena è nello stesso peccato che, allontanando da Dio, priva perciò della beatitudine che soltanto in esso è dato godere. DIALOGO D'ERCOLE E DI ATLANTE. A proposito di questo dialogo è stata ricordata una scena della I* parte del Faust di Goethe; dove gli scimmiotti giuocano con una grossa palla, e il gattomammone canta : « 11 mondo è tale : | Or scende or sale, | Mai sempre in ballo: | Suona a cristallo. | Oh come in breve | Spezzar si devel | Vuoto ha l'interno | Bello l'esterno; | Qua come speglio | Splende, là meglio. | lo vivol O figlio, | Via dal periglio! | Tu tei mortale, | E il mondo è frale, | D'argilla è fatto, | Va in cocci, è sfatto » (trad. Muifei, 3* ed.Firenze 1873, pag. 247). Ma il concetto è leopardiano, e il fare lucianesco. Pag. 23, 2 • Padre Atlante, perché è grande d' età rispetto ad Ercole, che egli perciò (23, 7) chiamerà Ercolino. Pag. 23, 5 - Quando Atlante gli andò a cercare i pomi d'oro, negli orti i delle Esperidi. Pag. 23,8 - Non occorre avvertire che qui si parla, in modo allegorico, di leggerezza morale. Pag. 23, 17 - Poiché l'antica cosmografia si rappresentò la Terra come sferica, prima di giungere a ritenerla schiacciata ai poli. Pag. 24, I - I -» spedizione di Giasone, a cui partecipò anche Ercole. Pag. 24,6 - Anche Ercole giura per Ercole (come usavano greci e i latini) quasi fosse un uomol —