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291 — innanzi il sapere umano. Ora, eccetto forse in Germania, donde la dottrina non è stata ancora potuta snidare, non vi par egli che il veder sorgere di questi uomini dottissimi divenga ogni giorno meno possibile? Io fo queste riflessioni cosi per discorrere, e per filosofare un poco, o forse sofi- 5 sticare; non ch’io non sia persuaso di ciò che voi dite. Anzi quando anche vedessi il mondo tutto pieno d’ignoranti impostori da un lato, e d’ignoranti presuntuosi dall’ altro, nondimeno crederei, come credo, che il sapere e i lumi crescano di continuo. 10 AM. In conseguenza, credete che questo secolo sia superiore a tutti i passali. TRIS. Sicuro. Cosi hanno credut * di se tutti i secoli, anche i più barbari ; e cosi crede il mio secolo, ed io con lui. Se poi mi domandaste in che sia egli superiore agli 15 altri secoli, se in ciò che appartiene al corpo, o in ciò che appartiene allo spirito, mi rimetterei alle cose dette dianzi. Am. In somma, per ridurre il tutto in due parole, pen- | sate voi circa la natura e i destini degli uomini e delle I cose (poiché ora non parliamo di letteratura né di politica) E0 quello che ne pensano i giornali? TRIS. Appunto. Credo.cd abbracci<3L-la-—profonda filo- sofia de giornali, i quaji, uccidendo ogni altra letteratura e °gn* a|iEo__studio, massimamente grave e spiacevole, sono maestri e luce dell età presente. Non è vero? 25 Am. Verissimo. Se cotesto che dite, è detto da vero e non da burla, voi siete diventato de’ nostri. TRIS. Si certamente, de* vostri. Am. Oh dunque, che farete del vostro libro? Volete che vada ai posteri con quei sentimenti cosi contrari alle 30 opinioni che ora avete ? Tris. Ai posteri ? Io rido, perché voi scherzate ; e se fosse possibile che non ischerzaste, più riderei. Non dirò —