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w — 183 — piangente gli è prostralo ai piedi ; il quale finito che ha quel suo lamento miserabile, Achille si pose a piangere seco, non già dei mali di quello, ma delle sventure proprie, e per la ricordanza del padre, e dell* amico ucciso. Soggiungeva, che ben suole alquanto conferire alla compassione 5 T avere sperimentato altre volte in se quegli stessi mali che si odono o veggono essere in altri, ma non il sostenerli al presente. Diceva che la negligenza e 1* inconsideratezza sono causa di commettere infinite cose crudeli o malvage; e spessis- 10 simo hanno apparenza di malvagità o crudeltà: come, a cagione di esempio, in uno che trattenendosi fuori di casa in qualche suo passatempo, lascia i servi in luogo scoperto infracidare alla pioggia; non per animo duro e spietato, ma non pensandovi o non misurando colla mente il loro 15 disagio. E stimava che negli uomini 1’ inconsideratezza sia molto più comune della malvagità, della inumanità e simili; e da quella abbia origine un numero assai maggiore di cattive opere: e che una grandissima parte delle azioni e dei portamenti degli uomini che si attribuiscono a qualche 20 pessima qualità morale, non sieno veramente altro che inconsiderati. Disse in certa occasione, essere manco grave al benefattore la piena ed espressa ingratitudine che il vedersi rimunerare di un beneficio grande con uno piccolo, col 25 quale il beneficato, o per grossezza di giudizio o per mal- 5 A soggiungeva — 9 AMF la incons. — 10 A malvage, — 11 A crudeltà, — 14 A pioggia, — 17 A simili, — 19 A opere ; — 24 A ingratitudine, 3 dei casi di — 4 memoria — perduto — 7 in altrui — 9 che 1* incons. — 22 Qui finiva il capitolo III. I due capoversi seguenti facevano parte del capitolo IV, dove, in ordine inverso a quello in cui essi'sono a stampa, seguivano al terzo capoverso, dopo la parola * straordinario