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V - 173 — da indi in poi, derivarono in qualche modo dalla socratica, concludeva 1’ Ottonieri, che 1 origine di quasi tutta la filosofìa greca, dalla quale nacque la moderna, fu il naso rincagnato, e il viso da satiro, di un uomo eccellente d’ingegno e ardentissimo di cuore. Anche diceva, che nei libri dei 5 Socratici, la persona di Socrate e simile a quelle maschere, ciascuna delle quali nelle nostre commedie antiche, ha da per tutto un nome, un abito, un indole ; ma nel rimanente varia in ciascuna commedia. Non lasciò scritta cosa alcuna di filosofìa, ne d altro IO che non appartenesse a uso privato. E dimandandolo alcuni perché non prendesse a filosofare anche in iscritto, come soleva fare a voce, e non deponesse i suoi pensieri nelle carte, rispose : il leggere è un conversare, che si fa con chi scrisse. Ora, come nelle feste e nei sollazzi pubblici, 13 quelli che non sono o non credono di esser parte dello spettacolo, prestissimo si annoiano ; cosi nella conversazione è più grato generalmente il parlare che 1’ ascoltare. Ma i libri per necessità sono come quelle persone che stando cogli altri, parlano sempre esse, e non ascoltano mai. Per 20 tanto è di bisogno che il libro dica molto buone e belle cose, e dicale molto bene ; acciocché dai lettori gli sia perdonato quel parlar sempre. Altrimenti è forza che cosi venga in odio qualunque libro, come ogni parlatore insaziabile. 2 A Ottonieri — 4 A rincagnato — satiro — 14 A conversare — 15 A pubblici — 17 A annoiano. 3 greca fu il naso — 6 somigliante — 6-7 maschere che — 8 m tutto ¡1 ,eslo — 12 non volesse filos. — 20 parlano continuamente e non —- 22-3 i letiori gli perdonino — 23-4 vengano in fastidio [presto in odio] i libri come quei parlatori indiscreti —