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— 160 — Del viver nostro: ma da tema è lunge Il rimembrar. Che fummo? Che fu quel punto acerbo Che di vita ebbe nome ? 5 Cosa arcana e stupenda Oggi è la vita al pensier nostro, e tale Qual de’ vivi al pensiero L’ignota morte appar. Come da morte Vivendo rifuggia, cosi rifugge | 0 Dalla fiamma vitale Nostra ignuda natura; Lieta no ma sicura; Però eh’ esser beato Nega ai mortali e nega a* morti il fato. 15 RUYSCH fuori dello studio guardando per gli spiragl dell’ uscio. Diamine ! Chi ha insegnato la musica a quest morti, che cantano di mezza notte come galli? In veriti che io sudo freddo, e per poco non sono più morto d loro. Io non mi pensava perché gli ho preservati dalla cor 20 ruzione, che mi risuscitassero. Tant’è : con tutta la filosofia tremo da capo a piedi. Mal abbia quel diavolo che m tentò di mettermi questa gente in casa. Non so che mi fare Se gli lascio qui chiusi, che so che non rompano l'uscic o non escano pel buco della chiave, e mi vengano a troll 25 vare al letto? Chiamare aiuto per paura de'morti, non m sta bene. Via, facciamoci coraggio, e proviamo un poco a : far paura a loro. I AB nostro; — II A natura — 12 A sicura, —- 14 AM Nega ag estinti ed ai mortali il fato — 15 AM lo spiraglio — 20 A Tant* è; - 23 uscio — 25 B a letto — A dei — 26 A coraggio I ma timor non segue — 6*9 nostro, e quale Ci fu la morte un d i Come da morte Vivendo rifuggi« — 6 La ignota — 19 lo gli ho prr dalla corruzione, ma non mi pensava per questo che ris. [che per questo nil — 21 tremo come una foglia. Malanno — 22 .in casa questa gente 26 proviamo se ti riuscisse di —