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85 - agli Dei, che farebbe agli uomini. Gl’ Iperborei, popolo incognito, ma famoso ; ai quali non si può penetrare, né per terra né per acqua; ricchi di ogni bene; e specialmente di bellissimi asini, dei quali sogliono fare ecatombe; potendo, se io non m’inganno, essere immortali ; perché non hanno 5 finfermità né fatiche né guerre né discordie né carestie né vizi né colpe ; contuttociò muoiono tutti : perché, in capo a mille anni di vita o circa, sazi della terra, saltano spontaneamente da una certa rupe in mare, e vi si annegano *3. Aggiungi quest’altra favola. Bitone e Cleobi fratelli, un IO giorno di festa, che non erano in pronto le mule, essendo sottentrati al carro della madre, sacerdotessa di Giunone, e condottala al tempio; quella supplicò la dea che rimunerasse la pietà de’ figliuoli col maggior bene che possa cadere negli uomini. Giunone, in vece di farli immortali, 15 come avrebbe potuto ; e allora si costumava ; fece che l’uno e l’altro pian piano se ne morirono in quella medesima ora. Il simile toccò ad Agamede e a Trofonio. Finito il tempio di Delfo, fecero instanza ad Apollo che li pagasse : il quale rispose volerli soddisfare fra sette giorni; in questo mezzo 20 attendessero a far gozzoviglia a loro spese. La settima notte, mandò loro un dolce sonno, dal quale ancora s' hanno a Svegliare ; e avuta questa, non dimandarono altra paga. Ma poiché siamo in sulle favole, eccotene un’ altra, intorno alla quale ti vo’ proporre una questione. Io so che oggi i vostri 25 2 A famoso. — 3 A acqua, — bene, — 5 A immortali, — 7 A colpe, — N contuttocciò — 13 A tempio, — 14 AMF dei — 16 A potuto — costumava, — 18 A Agaméde — 19 A pagasse; — 21 A notte — 22 A sonno 1-10 uomini. Aggiungi — 3 d' ogni — 6 discordie né vizi — 8 anni o circa — 18 avvenne — 20 mentre — 23 domandarono a. p. [chiesero altra mercede]