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e - 73 — molti luoghi, e nella maggior parte ingombri; alberi tagliati e distesi ; e particolarmente alcune che parevano sepolture, e qualche ossa d’ uomini di tratto in tratto. Ma non perciò poterono i due celesti, porgendo gli orecchi, e distendendo la vista per ogn’ intorno, udire una voce né scoprire un* ombra 5 d’ uomo vivo. Andarono, parte camminando parte volando, per ispazio di molte miglia ; passando monti e fiumi ; e trovando da per tutto i medesimi segni e la medesima solitudine. Come sono ora deserti questi paesi, diceva Momo a Prometeo, che mostrano pure evidentemente di essere IO stati abitati ? Prometeo ricordava le inondazioni del mare, i tremuoti, i temporali, le piogge strabocchevoli, che sapeva essere ordinarie nelle regioni calde ; e veramente in quel medesimo tempo udivano, da tutte le boscaglie vicine, i rami degli alberi che, agitati dall’ aria, stillavano continuamente 15 acqua. Se non che Momo non sapeva comprendere come potesse quella parte essere sottoposta alle inondazioni del mare, cosi lontano di là, che non appariva da alcun lato; e meno intendeva per qual destino i tremuoti, i temporali e le piogge avessero avuto a disfare tutti gli uomini 20 del paese, perdonando agli sciaguari, alle scimmie, a’ formichieri, a’ cerigoni, alle aquile, a’ pappagalli, e a cento altre qualità di animali terrestri e volatili, che andavano per quei dintorni. In fine, scendendo a una valle immensa, scoprirono, come a dire, un piccolo mucchio di case o capanne di legno, 25 coperte di foglie di palma, e circondata ognuna da un chiuso a forma di steccato : dinanzi a una delle quali stavano molte 1 A Ingombri, — 2 distesi, — 7 A fiumi, — 12 strabocchevoli — 14 A vicine — 18 A là — 24 A fine — 25 AMF picciolo 4 celesti scorgere un’ ombra d’uomo vivo — 9 deserti, diceva — 20 piogge, consumaado quivi — 21 avessero perdonato alle tigri e a cento [alle scimmie, agli sciaguari, a’ formichieri...] — 74 —