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54 — intendere. Ora, come tu sei stata creata e disposta a informare una persona umana, già qualsivoglia forza, né mia né d’ altri, non e potente a scamparti dall’ infelicità comune degli uomini. Ma oltre di questa, te ne bisognerà sostenere una 5 propria, e maggiore assai, per l’eccellenza della quale io t’ho fornita. ANI. Io non ho ancora appreso nulla; cominciando a vivere in questo punto : e da ciò dee provenire eh’ io non t’ intendo. Ma, dimmi, eccellenza e infelicità straordinaria 10 sono sostanzialmente una cosa stessa? o quando sieno due cose, non le potresti tu scompagnare l’una dall’ altra ? NAT. Nelle anime degli uomini, e proporzionatamente in quelle di tutti i generi di animali, si può dire che l’una e 1’ altra cosa sieno quasi il medesimo : perché l’eccellenza 15 delle anime importa maggiore intensione della loro vita; la qual cosa importa maggior sentimento dell’ infelicità propria; che è come se io dicessi maggiore infelicità. Similmente la maggior vita degli animi inchiude maggiore efficacia di amor proprio, dovunque esso s’inclini, e sotto qualunque 20 volto si manifesti : la qual maggioranza di amor proprio importa maggior desiderio di beatitudine, e però maggiore scontento e affanno di esserne privi, e maggior dolore delle avversità che sopravvengono. Tutto questo è contenuto nell’ ordine primigenio e perpetuo delle cose create, il quale 25 io non posso alterare. Oltre di ciò, la finezza del tuo proprio ' 1 j 2 A forza — 3 A altri — AMF dalla — 5 AMF la — 7 A nulla, — 8 A punto, — 9 AMF la eccellenza e la infelicità singolare — j 14 AMF l'altra sieno — la eccellenza — 16 AMF della 7 nulla, e da questo dee — 12 a proporzione — 15 intensità di vita, e questo — 18 importa — d' — 20 apparisca; la quale efficacia maxgioreH| del consueto importa — 22 affanno e dolore (scontento e tristezza] — 22-23 privi. Tutto — 23-24 questo è proprio dell* ordine primitivo delle — 25 In oltre