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abbozzi e frammenti - i. frontone 325

Insomma, dato che si parli di un Frontone fanciullo, è sempre piú probabile che sia sempre di Frontone piú che d’Antonino: e noto che quasi per complimento dice prima Vittorino poi Frontone.

Non giá piú belle, ma piú studiate (che non è tutt’uno il piú studiato e il piú bello, massime nelle lettere familiari). Frontone ha spesso molta efficacia ed evidenza e splendore d’imagini (come p. e. p. 254 lin. 10) e robustezza ed energia, per la proprietá delle parole e delle frasi ecc., robustezza ed energia cosí di frasi come d’imagini. È curioso che il Mai abbia fatto le due sue scoperte del Dionigi e Frontone ambedue vaghi di parole e modi rari, onde spessissimo è convenuto al Mai illustrare grammaticamente molti luoghi di Frontone, ancorché non abbiano parole nuove, vale a dire che son rare, o è rara l’ortografia o la costruzione, significato ecc.

Però mi pare che Frontone ai latini non dovesse mancar di parere alle volte piú tosto affettato e aspro e salebrosus con tutte queste raritá: p. e. p. 232 lin. i, in quella frase che era giá antiquata due secoli prima, cioè al tempo di Cicerone. Efficacia di Frontone viene anche dai traslati, come, p. 215, verba fidicularia, p. 246, sententiæ cordaces, p. 254, sermones gibberosos, e cosí spessissimo, né solo di parole ed epiteti ma di frasi e d’intere figure ecc.

Frontone messo con Cicerone o coi piú antichi non può stare in veritá come i cinquecentisti ai trecentisti, ma piú tosto si rassomiglia ai settecentisti o a quelli del tempo nostro per lo studio impiegato pel risorgimento della lingua, e cosí pure per lo stile assolutamente ecc. ecc. Lo stesso convien pur dire di Luciano e di Longino in qualche parte, ma non in tutto; che Demostene, Senofonte ecc. era piú vicino ad Erodoto per esempio e al trecentismo che non Cicerone ai suoi antichi (anzi Senofonte è quasi un perfetto trecentista) e i tempi della Grecia forse non corrispondevano come quelli del Lazio; Frontone vivente, al nostro settecento e ottocento. Né la lingua era cosí corrotta ecc. secondo che dice Giordani.

Nelle epistole greche si vede un certo stento; massime, mi pare, nella i.; e anche lí ci è uno studio di frasi singolari piuttosto che eleganti o parole ecc. tratto tratto, non sempre. Assento al Mai p. xlviii lin. 18, sino al fine.