Pagina:Leopardi, Giacomo – Pensieri, Moralisti greci, 1932 – BEIC 1858513.djvu/253


dei costumi degl'italiani 247

deposto gran parte degli antichi pregiudizi nazionali sfavorevoli ai forestieri, dell’animositá, dell’avversione verso loro, e soprattutto del disprezzo verso i medesimi e verso le loro letterature civiltá e costumi, quantunque si voglia differenti dai propri. E cresciuto il gusto di conoscerli, insieme colla stima de’ medesimi e colla equitá del giudicarli, infiniti sono i volumi pubblicati in ciascuna nazione per informarla delle cose dell’altre. Fra’ quali sono anche infiniti quelli pubblicati dagli stranieri e che si pubblicano tutto giorno sopra le cose d’Italia, fatta oggetto di curiositá universale e di viaggi, molto piú che ella non fu in altro tempo, e molto piú generalmente, e piú ancora che alcun altro paese particolare. Nei quali libri però gli scrittori incorrono, senza loro colpa e per natura del soggetto, in due inconvenienti, l’uno che spesso errano, essendo impossibile a uno straniero il conoscere perfettamente un’altra nazione, massime dopo non lunga dimora; l’altro che dicendo o il falso, o anche il vero che sia alcun poco sfavorevole a quelli di cui parlano, benché il dicano senz’animositá veruna (non essendo piú mezzo di farsi grato alla propria nazione il dir male dell’altre, ed odiandosi in tali libri l’animositá, sempre che si scuopre)1 si concitano l’odio della nazione di cui scrivono. Il qual secondo male è piú grave che mai ne’ libri che trattano degli italiani, delicatissimi sopra tutti gli altri sul conto loro: cosa veramente strana, considerando il poco o niuno amor nazionale che vive tra noi, e certo minore che non è negli altri paesi. Cagione di ciò è sicuramente in gran parte che gl’italiani misurando gli altri

    straniere qualunque sieno, e si rende giustizia a letterature prima disprezzate, ma anche si apprezzano quelle che non meritano e che erano disprezzate giustamente, o quegli autori che lo erano; o almeno si apprezzano piú che non valgono, vi si trovano pregi e bellezze che non vi sono; insomma nel giudizio delle letterature e classici e scrittori stranieri si eccede nella stima, forse quanto giá si eccedeva nella disistima, o certo si eccede piuttosto in quella che in questa. Tale è particolarmente il caso della letteratura e degli autori italiani appresso agli stranieri oggidí. E il simile dico de’ costumi, opinioni, e cose tali.

  1. E veramente oggi l'odio e il disprezzo verso l'altre naziuoni sì ne' libri che altrimenti, sono cose fuor di moda.