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208 appendice ai volgarizzamenti

Venne Prósseno con circa millecinquecento dalla detta armatura, e cinquecento altri armati leggermente. Venne Sofèneto stinfálio con mille uomini di armatura greve. E Socrate acheo venne dall’assedio di Mileto con quasi cinquecento dalla stessa armatura, e Pasiòne megarese altresi dal predetto assedio con circa settecento uomini.

Tutti questi vennero a Sardi. Ma Tissaferne, ponendo mente, e giudicando che questo cosí fatto apparecchio fosse cosa maggiore che non bisognava contro ai Pisidi, corse al Re in tutta fretta con presso a cinquecento cavalli. E il re, udito che ebbe da costui l’armamento di Ciro, si stava preparando.

In questo mezzo esso Ciro, colla gente detta di sopra, si mosse da Sardi; e fatto per mezzo alla Lidia in tre giorni ventidue parasanghe, arrivò al Meandro; fiume largo due peltri, che aveva un ponte sostenuto da sette barche. Passato questo fiume, andò per la Frigia otto parasanghe in un dì, tanto che giunse a Colossa, cittá popolata, grande e ricca, dove si fermò sette giorni. E venne Menóne tessalo con mille fanti armati alla greve e cinquecento peltati fra dólopi, eniani e olinti. Quivi allo spazio di venti parasanghe, dopo tre giorni, arrivò a Celène di Frigia, cittá ricca, grande e popolata, dove era la reggia di Ciro, e un orto grande, pieno di salvaggiume, il quale esso Ciro andava cacciando a cavallo quando si voleva esercitare e tenere i cavalli in opera. Per mezzo all’orto ci corre il Meandro, le cui scaturigini si veggono dentro alla reggia. E corre somigliantemente esso Meandro per mezzo a Celène, dove anche il re di Persia ha una reggia munita, che è posta sotto alla fortezza, in sulle fonti del Marsia, il quale eziandio corre per lo traverso della cittá, e sbocca nel Meandro, ed è largo venticinque piedi. In questo luogo si racconta che Apollo scorticasse Marsia, vinto che egli l’ebbe, quando essi vennero a concorrenza qual fosse il piú dotto dei due, e che appiccasse la pelle dentro alla caverna dove sono le sorgenti. Per la qual cosa il fiume ebbe questo nome del Marsia. È fama che il re Serse, vinto dai greci in battaglia, e fuggendo,