Pagina:Leopardi, Giacomo – Operette morali, 1928 – BEIC 1857808.djvu/220

214 operette morali


Tristano. Certissimo. Sebbene vedo che quanto cresce la volontá d’imparare, tanto scema quella di studiare. Ed è cosa che fa maraviglia a contare il numero dei dotti, ma veri dotti, che vivevano contemporaneamente cencinquant’anni addietro, e anche piú tardi, e vedere quanto fosse smisuratamente maggiore di quello dell’etá presente. Né mi dicano che i dotti sono pochi, perché in generale le cognizioni non sono piú accumulate in alcuni individui, ma divisi fra molti; e che la copia di questi compensa la raritá di quelli. Le cognizioni non sono come le ricchezze, che si dividono e si adunano, e sempre fanno la stessa somma. Dove tutti sanno poco, e’ si sa poco; perché la scienza va dietro alla scienza, e non si sparpaglia. L’istruzione superficiale può essere, non propriamente divisa fra molti, ma comune a molti non dotti. Il resto del sapere non appartiene se non a chi sia dotto, e gran parte di quello a chi sia dottissimo. E, levati i casi fortuiti, solo chi sia dottissimo, e fornito esso individualmente di un immenso capitale di cognizioni, è atto ad accrescere solidamente e condurre innanzi il sapere umano. Ora, eccetto forse in Germania, donde la dottrina non è stata ancora potuta snidare, non vi par egli che il veder sorgere di questi uomini dottissimi divenga ogni giorno meno possibile? Io fo queste riflessioni cosí per discorrere, e per filosofare un poco, o forse sofisticare; non ch’io non sia persuaso di ciò che voi dite. Anzi quando anche vedessi il mondo tutto pieno d’ignoranti impostori da un lato, e d’ignoranti presuntuosi dall’altro, non dimeno crederei, come credo, che il sapere e i lumi crescano di continuo.

Amico. In conseguenza, credete che questo secolo sia superiore a tutti i passati.

Tristano. Sicuro. Cosí hanno creduto di sé tutti i secoli, anche i piú barbari; e cosí crede il mio secolo, ed io con lui. Se poi mi domandaste in che sia egli superiore agli altri secoli, se in ciò che appartiene al corpo, o in ciò che appartiene allo spirito, mi rimetterei alle cose dette dianzi.

Amico. In somma, per ridurre il tutto in due parole, pensate voi circa la natura e i destini degli uomini e delle cose