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LE SELVE ARDENTI | 211 |
pazzo finirà per lasciare i suoi ultimi capelli nelle mani degl’indiani. Bella fine per un Milord!
— Tutti i gusti son gusti, — rispose John. — E poi, se è davvero innamorato di quella piccola giaguara, che cosa volete farci? I suoi occhi le hanno bruciato il cuore.
— Che cosa fare ora? — chiese il signor Devandel.
— Si corre, signor mio, — rispose Sandy-Hook. — Vi è la capigliatura di Minehaha che vale, come vi ho già detto, diecimila dollari. —
Il capitano interrogò cogli occhi l’indian-agent.
— Che cosa volete farci — rispose John — Coi pazzi non mi sono mai trovato d’accordo.
— E se il lord fosse ancora imboscato e mi aspettasse!
— Dove? Dietro i bisonti? Galoppiamo verso il Missuri, signore, e lasciamo che si sfoghi ad ammazzare bisonti.
— E le leggi della prateria?
— L’avete trovato? No; dunque voi avete il diritto di andarvene dove meglio vi piace. Noi vecchi scorridori, che conosciamo le leggi della prateria alta e bassa, grideremo ben alto all’inglese che doveva farsi rinchiudere in un manicomio invece di venire in America a guarire il suo spleen. La partita d’onore è chiusa. Al galoppo! E cerchiamo di toccare il Missuri con un paio di lingue di bisonte. Avanti! —