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SONETTO
Del Signor’ Abate Domenico Lazzarini
Sopra il Sepolcro del
Petrarca
S
E da te apprese, Amore, e non altrondeQuel dolce stil che ti fa tanto onore,
Quel cigno beato, il cui migliore
Or gode in cielo, e il frale Arquà nasconde:
Se bello al par della famosa fronde,
Che in Sorga l'arse di celeste ardore,
Fu ancor quell altro mio lume e splendor
Tra l'Esino, e l'Aterno, e il monte, e l'onde
Perchè poi le sue rime alzare, e ‘l canto,
Sì ch'ei n'andasse al Ciel come colomba,
E me verso di fui lasciar nel fango?
Nè pur io, come in lui potessi tanto,
Veggio, risponde; e questa sacra tomba
Son tre secoli, e più ch'i’ guardo, e piango.