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adjecta. 463


     la natura così malvolontieri
dai notturni riposi uscir parea
semi velata dai vapor leggeri
20che lenta l’aura del mattin movea,
ma poi ridesta e de’ color primieri
rifiorendo col dì, tutta fremea
in un gaudio fecondo, in una ebbrezza
24di gioventù, d’amore e di bellezza.

     Non sgomentati del cavallo ai passi
l’inno di gioia ripetean gli augelli.
Pareano susurrar tra l’erbe e i sassi
28giocondi epitalami anche i ruscelli
e i caprifogli penduli dai massi,
scotendo i rami a guisa di capelli,
gocciavan perle di sottil rugiada
32sulle nozze de’ fior lungo la strada.

     Nel tripudio d’amor ringiovanita
la natura parca tutto un giardino
che vaporasse tepida e squisita
36la fragranza de’ fiori al ciel turchino,
sì che pien di desìo, gonfio di vita,
s’apriva il chiuso cor del Paladino
e conquisa cedea l’anima fiera
40alle lusinghe della primavera.